Fantasie d’Operetta

Musiche di Benatzky, Lehar, Ranzato, Strauss

 

Coro “Città di Castellarano”

 

 

 

solisti

 

Laura Costi, Anna Maria Galluccio, Cristina Medici,

 

Fabio Miari, Stefano Stella

 

 

 

Marco Guidorizzi, pianoforte e direttore

 

 

L'operetta è un genere teatrale e musicale nato in Francia nella seconda metà dell’800 e solo successivamente diffusosi in Austria. Differisce dal più tradizionale melodramma per l'alternanza sistematica di brani musicali e parti dialogate e danzate, ispirandosi a generi già presenti nel teatro d'opera leggero o comico come quelli dell'opéra-comique e del singspiel. Le peculiarità dell’operetta, più che caratteristiche tecniche e di alternanza tra canto e recitazione, sono la vivacità musicale, l'immediata godibilità e, soprattutto, l'aspetto coreografico: infatti sono proprio le danze a costituire il nucleo fondamentale dello spettacolo e ad esercitare sugli spettatori un interesse quasi ossessivo.

Non solo una forma quindi, ma soprattutto con un gusto ed una dimensione culturale, quella della borghesia francese e austriaca di fine secolo, con la sua predilezione per le storie sentimentali ambientate nella buona società del tempo.

Uno dei padri dell'operetta francese fu l'ebreo tedesco (naturalizzato francese) Offenbach, mentre in Austria il genere fu portato alla massima espressione da Strauß figlio e, in pieno Novecento, da Lehár. Sullo stile viennese si creò l'operetta italiana che fece emergere come compositori Costa, Pietri, Ranzato, Lombardo.

Il genere dell'operetta ebbe vita assai breve, un mondo musicale un tempo molto popolare e oggi considerato minore, se non addirittura d’avanspettacolo. 

I motivi per i quali in Italia l’operetta non ebbe un significativo rilievo sono molteplici: in primo luogo la mancanza di un teatro di prosa leggero, dal quale attingere trame ed interpreti, in secondo luogo, la mancanza di un tessuto sociale, politico unitario e moderno come punto di riferimento dello spettacolo, che restava circoscritto ad aree dialettali di difficile esportazione; infine la preponderante tradizione lirica che influì negativamente sullo sviluppo dell’operetta, non dimenticando che in Italia il periodo verista e della scapigliatura musicale non ha paragoni con altri paesi per importanza e consistenza.

Oggi infatti è ancora considerata come simbolo musicale-culturale solo nei paesi di area tedesca, che ne hanno sempre mantenuto tradizioni ed esecuzioni di alto livello. In Italia, errando, si considera seconda scelta rispetto al melodramma, con produzioni ripetitive e magari tradotte in lingua locale.

In realtà all’operetta va riconosciuta un’immediatezza e capacità di coinvolgimento davvero rare. I personaggi, le vicende, le musiche e le scene d’insieme concorrono ad attirare l’attenzione del pubblico, che viene rapito dalle vicende sentimentali e dalle dolci romanze, dai balletti e dalle danze di folklore, dalle sensuali e travolgenti soprano-soubrette, dai comici intrecci e dagli esilaranti fraintendimenti, dai paesi immaginari e dagli scenari esotici.

Con questa produzione si vogliono riproporre alcune delle pagine più celebri di questo genere musicale così affascinante. L’utilizzo di valenti solisti, alternati a scene corali, permetterà di offrire al pubblico notissime romanze e coinvolgenti scene corali, arricchite da costumi accurati ed appropriati, e capacità attoriali dei solisti e contestualizzate da una voce narrante che accompagnerà il pubblico nelle diverse storie.